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In caso di dubbi sulla correttezza del contenuto di questa traduzione, l’unico riferimento valido è la documentazione ufficiale in inglese. Per maggiori informazioni consultate le avvertenze.
L’interfaccia dei driver per il kernel Linux¶
(tutte le risposte alle vostre domande e altro)
Greg Kroah-Hartman <greg@kroah.com>
Questo è stato scritto per cercare di spiegare perché Linux non ha un’interfaccia binaria, e non ha nemmeno un’interfaccia stabile.
Note
Questo articolo parla di interfacce interne al kernel, non delle interfacce verso lo spazio utente.
L’interfaccia del kernel verso lo spazio utente è quella usata dai programmi, ovvero le chiamate di sistema. Queste interfacce sono molto stabili nel tempo e non verranno modificate. Ho vecchi programmi che sono stati compilati su un kernel 0.9 (circa) e tuttora funzionano sulle versioni 2.6 del kernel. Queste interfacce sono quelle che gli utenti e i programmatori possono considerare stabili.
Riepilogo generale¶
Pensate di volere un’interfaccia del kernel stabile, ma in realtà non la volete, e nemmeno sapete di non volerla. Quello che volete è un driver stabile che funzioni, e questo può essere ottenuto solo se il driver si trova nei sorgenti del kernel. Ci sono altri vantaggi nell’avere il proprio driver nei sorgenti del kernel, ognuno dei quali hanno reso Linux un sistema operativo robusto, stabile e maturo; questi sono anche i motivi per cui avete scelto Linux.
Introduzione¶
Solo le persone un po’ strambe vorrebbero scrivere driver per il kernel con la costante preoccupazione per i cambiamenti alle interfacce interne. Per il resto del mondo, queste interfacce sono invisibili o non di particolare interesse.
Innanzitutto, non tratterò alcun problema legale riguardante codice chiuso, nascosto, avvolto, blocchi binari, o qualsia altra cosa che descrive driver che non hanno i propri sorgenti rilasciati con licenza GPL. Per favore fate riferimento ad un avvocato per qualsiasi questione legale, io sono un programmatore e perciò qui vi parlerò soltanto delle questioni tecniche (non per essere superficiali sui problemi legali, sono veri e dovete esserne a conoscenza in ogni circostanza).
Dunque, ci sono due tematiche principali: interfacce binarie del kernel e interfacce stabili nei sorgenti. Ognuna dipende dall’altra, ma discuteremo prima delle cose binarie per toglierle di mezzo.
Interfaccia binaria del kernel¶
Supponiamo d’avere un’interfaccia stabile nei sorgenti del kernel, di conseguenza un’interfaccia binaria dovrebbe essere anche’essa stabile, giusto? Sbagliato. Prendete in considerazione i seguenti fatti che riguardano il kernel Linux:
A seconda della versione del compilatore C che state utilizzando, diverse strutture dati del kernel avranno un allineamento diverso, e possibilmente un modo diverso di includere le funzioni (renderle inline oppure no). L’organizzazione delle singole funzioni non è poi così importante, ma la spaziatura (padding) nelle strutture dati, invece, lo è.
In base alle opzioni che sono state selezionate per generare il kernel, un certo numero di cose potrebbero succedere:
strutture dati differenti potrebbero contenere campi differenti
alcune funzioni potrebbero non essere implementate (per esempio, alcuni lock spariscono se compilati su sistemi mono-processore)
la memoria interna del kernel può essere allineata in differenti modi a seconda delle opzioni di compilazione.
Linux funziona su una vasta gamma di architetture di processore. Non esiste alcuna possibilità che il binario di un driver per un’architettura funzioni correttamente su un’altra.
Alcuni di questi problemi possono essere risolti compilando il proprio modulo con la stessa identica configurazione del kernel, ed usando la stessa versione del compilatore usato per compilare il kernel. Questo è sufficiente se volete fornire un modulo per uno specifico rilascio su una specifica distribuzione Linux. Ma moltiplicate questa singola compilazione per il numero di distribuzioni Linux e il numero dei rilasci supportati da quest’ultime e vi troverete rapidamente in un incubo fatto di configurazioni e piattaforme hardware (differenti processori con differenti opzioni); dunque, anche per il singolo rilascio di un modulo, dovreste creare differenti versioni dello stesso.
Fidatevi, se tenterete questa via, col tempo, diventerete pazzi; l’ho imparato a mie spese molto tempo fa…
Interfaccia stabile nei sorgenti del kernel¶
Se parlate con le persone che cercano di mantenere aggiornato un driver per Linux ma che non si trova nei sorgenti, allora per queste persone l’argomento sarà “ostico”.
Lo sviluppo del kernel Linux è continuo e viaggia ad un ritmo sostenuto, e non rallenta mai. Perciò, gli sviluppatori del kernel trovano bachi nelle interfacce attuali, o trovano modi migliori per fare le cose. Se le trovano, allora le correggeranno per migliorarle. In questo frangente, i nomi delle funzioni potrebbero cambiare, le strutture dati potrebbero diventare più grandi o più piccole, e gli argomenti delle funzioni potrebbero essere ripensati. Se questo dovesse succedere, nello stesso momento, tutte le istanze dove questa interfaccia viene utilizzata verranno corrette, garantendo che tutto continui a funzionare senza problemi.
Portiamo ad esempio l’interfaccia interna per il sottosistema USB che ha subito tre ristrutturazioni nel corso della sua vita. Queste ristrutturazioni furono fatte per risolvere diversi problemi:
È stato fatto un cambiamento da un flusso di dati sincrono ad uno asincrono. Questo ha ridotto la complessità di molti driver e ha aumentato la capacità di trasmissione di tutti i driver fino a raggiungere quasi la velocità massima possibile.
È stato fatto un cambiamento nell’allocazione dei pacchetti da parte del sottosistema USB per conto dei driver, cosicché ora i driver devono fornire più informazioni al sottosistema USB al fine di correggere un certo numero di stalli.
Questo è completamente l’opposto di quello che succede in alcuni sistemi operativi proprietari che hanno dovuto mantenere, nel tempo, il supporto alle vecchie interfacce USB. I nuovi sviluppatori potrebbero usare accidentalmente le vecchie interfacce e sviluppare codice nel modo sbagliato, portando, di conseguenza, all’instabilità del sistema.
In entrambe gli scenari, gli sviluppatori hanno ritenuto che queste importanti modifiche erano necessarie, e quindi le hanno fatte con qualche sofferenza. Se Linux avesse assicurato di mantenere stabile l’interfaccia interna, si sarebbe dovuto procedere alla creazione di una nuova, e quelle vecchie, e mal funzionanti, avrebbero dovuto ricevere manutenzione, creando lavoro aggiuntivo per gli sviluppatori del sottosistema USB. Dato che gli sviluppatori devono dedicare il proprio tempo a questo genere di lavoro, chiedergli di dedicarne dell’altro, senza benefici, magari gratuitamente, non è contemplabile.
Le problematiche relative alla sicurezza sono molto importanti per Linux. Quando viene trovato un problema di sicurezza viene corretto in breve tempo. A volte, per prevenire il problema di sicurezza, si sono dovute cambiare delle interfacce interne al kernel. Quando è successo, allo stesso tempo, tutti i driver che usavano quelle interfacce sono stati aggiornati, garantendo la correzione definitiva del problema senza doversi preoccupare di rivederlo per sbaglio in futuro. Se non si fossero cambiate le interfacce interne, sarebbe stato impossibile correggere il problema e garantire che non si sarebbe più ripetuto.
Nel tempo le interfacce del kernel subiscono qualche ripulita. Se nessuno sta più usando un’interfaccia, allora questa verrà rimossa. Questo permette al kernel di rimanere il più piccolo possibile, e garantisce che tutte le potenziali interfacce sono state verificate nel limite del possibile (le interfacce inutilizzate sono impossibili da verificare).
Cosa fare¶
Dunque, se avete un driver per il kernel Linux che non si trova nei sorgenti principali del kernel, come sviluppatori, cosa dovreste fare? Rilasciare un file binario del driver per ogni versione del kernel e per ogni distribuzione, è un incubo; inoltre, tenere il passo con tutti i cambiamenti del kernel è un brutto lavoro.
Semplicemente, fate sì che il vostro driver per il kernel venga incluso nei sorgenti principali (ricordatevi, stiamo parlando di driver rilasciati secondo una licenza compatibile con la GPL; se il vostro codice non ricade in questa categoria: buona fortuna, arrangiatevi, siete delle sanguisughe)
Se il vostro driver è nei sorgenti del kernel e un’interfaccia cambia, il driver verrà corretto immediatamente dalla persona che l’ha modificata. Questo garantisce che sia sempre possibile compilare il driver, che funzioni, e tutto con un minimo sforzo da parte vostra.
Avere il proprio driver nei sorgenti principali del kernel ha i seguenti vantaggi:
La qualità del driver aumenterà e i costi di manutenzione (per lo sviluppatore originale) diminuiranno.
Altri sviluppatori aggiungeranno nuove funzionalità al vostro driver.
Altri persone troveranno e correggeranno bachi nel vostro driver.
Altri persone troveranno degli aggiustamenti da fare al vostro driver.
Altri persone aggiorneranno il driver quando è richiesto da un cambiamento di un’interfaccia.
Il driver sarà automaticamente reso disponibile in tutte le distribuzioni Linux senza dover chiedere a nessuna di queste di aggiungerlo.
Dato che Linux supporta più dispositivi di qualsiasi altro sistema operativo, e che girano su molti più tipi di processori di qualsiasi altro sistema operativo; ciò dimostra che questo modello di sviluppo qualcosa di giusto, dopo tutto, lo fa :)
Dei ringraziamenti vanno a Randy Dunlap, Andrew Morton, David Brownell, Hanna Linder, Robert Love, e Nishanth Aravamudan per la loro revisione e per i loro commenti sulle prime bozze di questo articolo.